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Nell'officina tipografica, il processo produttivo

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UnaLibraia
view post Posted on 25/7/2008, 09:44




prima di procedere nella lettura ricordo a tutti che stiamo approntando un glossarietto di termini tecnici eventualmente consultabile in caso di difficolta di comprensione.

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Sala tipografica dell'Officina Plantiniana (ora Museo Plantin-Moretus) di Anversa. I torchi allineati lungo le finestre sono di tipo settecentesco; a destra le casse con i caratteri tipografici.





Ecco come funzionava "idealmente" un'officina tipografica. Idealmente perchè, ovviamente, non tiene conto dei casi concreti, delle interruzioni, delle modificazioni di ogni parte del processo tipografico che potevno sopravvenire per esigenze del momento.

Nell'officina lavoravano due classi di operai:
i TORCOLIERI e i COMPOSITORI.

Era possibile far funzionare un torchio con un solo torcoliere, come viene descritto nel Novo teatro di Zonca* e come si può vedere dall'illustrazione tratta dallo stesso libro:

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ma era molto più facile ed economico farlo funzionare con due operai: il tiratore ed il battitore**. Il battitore si occupava unicamente del lavoro di inchiostratura, effettuata dopo ogni singola impressione con tamponi semisferici chiamati mazzi. Tutte le altre operazioni erano eseguite dal tiratore. Era lui che attaccava al timpano la carta bianca destinata a ricevere l'impressione, coprendola poi con la fraschetta per proteggerne i margini dall'inchiostro; lui che girava il molinello per far scorrere il carro con forma, carta, timpano e fraschetta sotto il torchio propriamente detto; lui che tirava la leva per far scendere il piano (cioè il blocco olastra di legno o di metallo con cui la pressione del torchio veniva trasmessa al materiale tipografico sottostante) su timpano, carta e forma, operazione che doveva essere eseguita due volte. Nonostante il battitore ed il tiratore si scambiassero i loro compiti regolarmente durante la giornata è chiaro che il loro lavoro era sfiancante, con ritmo serrato, con un orario giornaliero che andava dalle cinque o sei di mattina alle sei o sette di sera, se non più tardi.

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Incisione di Peter Scriverius (1628) basata su un disegno molto accurato di Pieter Saenredam. Il tiratore (al centro) sta eseguendo l'impressione di una forma, mentre il battitore (sulla sinistra) prepara i mazzi dell'inchiostro. A destra la figura del compositore.



* ZONCA Vittorio. Novo teatro di Machine et Edificii, Padova, 1607. Oggi reperibile nella ristampa anastatica edita dal Polifilo nel 1985.

** Così li chiama per la prima volta Tommaso Garzoni in La piazza universale di tutte le professioni del mondo. Venezia, 1587, p. 835.


Mentre i torcolieri andavano avanti con il loro rumoroso lavoro, accanto a loro, silenziosi e sedentari, lavoravano i compositori. La parte più importante del loro lavoro era l'attività dalla quale prendevano il nome: la composizione, ovvero la preparazione del materiale che poi veniva stampato dai torcolieri.
La composizione cominciava con la scelta, dai cassettini appositi, dei caratteri tipografici necessari per riprodurre il testo dell'esemplare da cui si copiava, fosse questo un manoscritto o, nel caso di edizioni dopo la prima, un libro a stampa.
I caratteri venivano inseriti nel dovuto ordine nel compositoio da dove, quando era pieno, il compositore li trasferiva al vantaggio.
Quando il compositore aveva raccolto nel vantaggio, composo e ordinato, il materiale per una pagina del testo, lo legava con uno spago, e lo metteva da parte, proseguendo il lavoro sulla pagina seguente.
Quando aveva così composto tutte le pagine di una determinata forma, il compositore potev passare alla seconda parte del suo lavoro: l'imposizione, cioè l'inserimento delle pagine composte nel dovuto ordine in un telaio metallico, fissandole dentro con cunei di legno o di metallo affinchè il tutto andasse a formare un blocco dalla superficie piana e rigida che resistesse alla pressione del torchio senza lo spostamento del caratteri.
Terzo compito del compositore era quello di effettuare in piombo le correzioni volute dal correttore o eventualmente dall'autore.
Infine, dopo la syampa, scomponevano le forme rimettendo i caratteri negli scompartimenti della cassa.

Edited by UnaLibraia - 25/7/2008, 11:13
 
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teellonna
view post Posted on 10/9/2010, 10:41




Greetings everyone! I am new at this forum. Just wanted to greet all of you :)
 
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1 replies since 25/7/2008, 09:44   4633 views
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